Il nostro presente, dominato dalla digitalizzazione e dal costante intrecciarsi delle nostre vite con i social media, ci pone di fronte a interrogativi complessi: in che modo queste tecnologie influenzano le scelte individuali e sociali? Quali paure sono fondate, e quali invece frutto di percezioni amplificate? Interrogativi che Alberto Acerbi, professore dell’Università di Trento e voce autorevole nel panorama della sociologia computazionale (C2S2 - Centre for Computational Social Science), affronta nel suo libro TECNOPANICO con acume e profondità.

L’interesse centrale dell’opera è tutto rivolto al cercare di sciogliere i nodi delle inquietudini che avvolgono il nostro rapporto con i nuovi media, interpretando timori e cautele spesso trasformati in veri e propri miti sociali. Acerbi indaga con occhi critici fenomeni fondamentali della realtà digitale contemporanea, come la diffusione delle fake news, il magnetismo delle teorie del complotto e il peso degli algoritmi nelle nostre vite. Allo stesso modo, s’interroga sull'impatto pervasivo delle piattaforme sociali e sul modo in cui esse sfumano il confine tra realtà e narrativa percepita, modellando l’opinione pubblica. È evidente sin dalle prime pagine che la sua analisi è guidata non solo da un bagaglio specialistico interdisciplinare – che unisce sociologia, scienze cognitive e analisi computazionale – ma anche da una lucida volontà di riportare a una dimensione più equilibrata un dibattito spesso intriso di polarizzazioni e pregiudizi.

Il sorpassare i confini della paura irrazionale viene sostenuto nel testo attraverso un’esplorazione razionale ed aggiornata dello scenario digitale. Non sorprende, perciò, che il libro abbia ottenuto un vasto consenso critico, riconosciuto soprattutto per l’efficace capacità di Acerbi di decostruire certe visioni catastrofiste e amplificazioni mediatiche. Il rigore scientifico si accompagna a quella che potremmo quasi definire una missione pedagogica: offrire uno sguardo più limpido e meno incline alle facili semplificazioni, aiutando i lettori a orientarsi tra ciò che è reale e ciò che, forse, è solo alimentato dalla paura del nuovo o dalle trasformazioni di cui non comprendiamo ancora appieno la portata. Allo stesso tempo, il testo mantiene quel tocco di pragmatismo che riesce a tradursi in una schiettezza narrativa, tanto chiara da poter mettere temi complessi alla portata di tutti. E questa accessibilità si rivela uno dei tratti più ampiamente lodati dell’opera.

Tuttavia, la struttura efficace e la capacità divulgativa non annullano del tutto alcune criticità. Taluni osservatori hanno segnalato il rischio di un’eccessiva semplificazione degli argomenti trattati, soprattutto quando si sfiorano questioni tanto intricate come le dinamiche della disinformazione online o le pulsioni sociali alla base delle teorie del complotto. Rimane, inoltre, aperta l’annosa questione delle soluzioni pratiche: quella che per molti è la forza analitica di Acerbi – indicare con chiarezza le problematiche, restituendo un quadro chiaramente comprensibile – viene vista da altri come un limite, non riuscendo a tradursi, in modo pienamente soddisfacente, in suggerimenti operativi o concrete direzioni strategiche. La prospettiva, inoltre, appare per alcuni esperti fin troppo ancorata a esperienze di matrice occidentale, minando, seppur leggermente, un’opera che potrebbe beneficiarne in ambito internazionale approfondendo contesti sociali meno presenti all’interno del libro. Anche lo stile espositivo, certificato come forte punto della narrazione del saggio per la sua chiarezza comunicativa, può risultare forse meno affine a lettori alla ricerca di un linguaggio più tecnico e denso, come può essere legittimo aspettarsi da un’opera collocata al confine con ambiti altamente scientifici.

Nonostante alcuni inevitabili limiti, che sono però evidentemente una scelta consapevole da parte dell'autore, TECNOPANICO si conferma uno di quei lavori particolarmente stimolanti per comprendere la società contemporanea. Il compito di differenziare i problemi reali dagli allarmi che mancano di fondamenta solistiche o oggettive è un terreno scivoloso che Acerbi affronta offrendo un quadro ricco e sensato.


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La fake news più grande in Rete... è quella sulle fake news in Rete

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Tecnopanico: Media digitali tra ragionevoli cautele e paure ingiustificate (Universale Paperbacks il Mulino) (Italian Edition) by Alberto Acerbi

ACERBI Alberto

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