Nel cuore della Liguria, abbracciata dalle dolci colline e affacciata sul torrente Nervia, si erge Dolceacqua, un piccolo borgo che racconta storie di un passato glorioso e tormentato.
L’epoca medievale, in particolare il XIV secolo, segna un periodo cruciale per questo luogo, che si distingue per il suo imponente Castello Doria.
Costruito prima del 1177, il castello non è solo un monumento architettonico, ma un simbolo di potere e conflitto, testimone delle lotte tra le fazioni guelfe e ghibelline, e custode di una leggenda intrisa di mistero.
Tra le mura di pietra e i bastioni del castello, si narra la storia di un fantasma di una donna, Lucrezia, che è conosciuta come la Dama Bianca. Si dice che il suo spirito vaghi per le strade di Dolceacqua, in particolare nei pressi del castello dei Doria, dove si ritiene sia avvenuta la sua tragica storia.
Lucrezia è una giovane nobildonna di straordinaria bellezza e spirito indomito.
Figlia di una famiglia nobile, Lucrezia si trovò intrappolata in un destino che non aveva scelto.
Il suo cuore batteva per un uomo di umili origini, un giovane che, pur privo di titoli nobiliari, le prometteva un amore sincero e appassionato. Tuttavia, le convenzioni sociali e il potere del Conte Doria, il suo promesso sposo, segnarono la fine di quel sogno. La notte delle nozze, mentre gli ospiti festeggiavano con banchetti sontuosi e danze sfrenate, Lucrezia scomparve nel nulla. La sua scomparsa gettò un'ombra sul castello e su Dolceacqua, alimentando voci di maledizioni e sventure. Dopo la misteriosa sparizione della nobildonna, il Castello Doria divenne teatro di eventi inquietanti. Chiunque tentasse di risiedere tra le sue mura si trovava a fronteggiare disgrazie inaspettate: malattie, incidenti e, in alcuni casi, la morte. I visitatori, attratti dalla bellezza del luogo, riportarono lamenti e apparizioni spettrali, contribuendo a creare un’atmosfera di fascino e paura. Le leggende locali parlano di figure eteree che vagano nei corridoi, di sussurri che si levano nel vento e di ombre che si muovono furtive nelle notti di luna piena.
La figura di Lucrezia, intrappolata tra i mondi, è diventata un simbolo di amore perduto e di libertà negata.
La storia di Dolceacqua è indissolubilmente legata alla figura di Oberto Doria, che nel 1270 acquistò il feudo, dando vita a una dinastia che avrebbe dominato Genova per secoli.
Le lotte tra guelfi e ghibellini, che segnarono la vita politica dell’epoca, trovarono nel castello un punto focale. Gli assedi del 1319 e del 1329 furono momenti di grande tensione, con il castello che si ergeva come baluardo di resistenza contro le forze nemiche. In questo contesto, la legge dello "ius primae noctis", che consentiva ai nobili di esercitare diritti sui matrimoni dei loro vassalli, alimentava le tensioni tra nobiltà e popolazione.
La storia di Lucrezia, quindi, non è solo una leggenda, ma un riflesso delle ingiustizie sociali di un’epoca in cui l’amore doveva piegarsi al volere dei potenti.
E' anche vero però che la legge dello "ius primae noctis", spesso attribuita al Medioevo, è considerata da molti storici una sorta di "fake news" o leggenda. L'idea dello "ius primae noctis", non ha fondamenti storici solidi. Storici come Alessandro Barbero hanno sottolineato che non esistono prove documentate di questa pratica nel Medioevo. Barbero ha affermato che si tratta di un fraintendimento di testi storici, in particolare di un documento del 1247, che attesta un diritto di un signore francese di esigere una tassa sul matrimonio dal padre della sposa. Questo diritto, però, è stato spesso frainteso e confuso con l'idea dello "ius primae noctis", che implica un diritto di passare la prima notte con la sposa di un vassallo. Il documento del 1247 si riferisce a una tassa, non a un diritto di sfruttamento sessuale.
La diffusione di questa idea nel periodo illuminista ha contribuito a creare un'immagine distorta del Medioevo, spesso vista come un'epoca di barbarie e ingiustizie.
Oggi, il Castello Doria continua a incantare e inquietare i visitatori, che si aggirano tra le sue rovine, cercando di percepire l'eco di un amore perduto e di una maledizione che aleggia nell’aria. Dolceacqua, con la sua bellezza e il suo mistero, rimane un luogo dove il passato e il presente si intrecciano, in un racconto senza tempo che invita alla scoperta e alla riflessione.
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GdL il Volatore della Noosfera 11 marzo 2025