Il Cnel ha presentato un progetto per creare una banca dati sulle applicazioni dell'intelligenza artificiale (IA) che influenzano aziende e lavoro, durante il convegno "Intelligenza artificiale e relazioni industriali" a Villa Lubin, in collaborazione con il Cese. Questo osservatorio, chiamato OPERA, si concentrerà su casi aziendali con impatti economici e relazioni tra impresa e sindacati. Renato Brunetta, presidente del Cnel, sottolinea che una buona regolazione dell'IA richiede il coinvolgimento di lavoratori e comunità nello sviluppo. L'osservatorio analizzerà anche la contrattazione aziendale per valutare l'impatto sulla produttività.
Il dibattito ha evidenziato l'importanza delle parti sociali nella regolazione dell'IA, con partecipazione di rappresentanti di vari Paesi europei. Oliver Röpke, presidente del Cese, ha messo in guardia sulla necessità di proteggere i diritti dei lavoratori, specialmente in un contesto di sviluppo rapido dell'IA generativa e crisi delle relazioni sindacali.
Un rapporto presentato da Valerio De Molli stima che l'IA generativa potrebbe generare in Italia fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, ma libererebbe anche 5,4 miliardi di ore di lavoro, equivalenti a 3,2 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, questa perdita è parzialmente compensata da una previsione di 3,7 milioni di lavoratori in meno entro il 2040 a causa delle tendenze demografiche.
Alberto Barachini, sottosegretario della presidenza del Consiglio, ha discusso le proposte legislative riguardanti l'IA, che mirano a garantire la riconoscibilità dei contenuti modificati dall'IA, proteggere il copyright e introdurre il reato di deep fake. Ha anche sottolineato l'importanza di codici etici per gli editori, con il Sole 24 Ore come pioniere in questo ambito.
CONVEGNO CNEL-CESE SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE
BALZO PRODUTTIVITÀ CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE, AL CNEL I DATI DI THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI
GdL Il Volatore della Noosfera
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